GIOVANNI GALLONI

Di Gianni Mainini

GIOVANNI GALLONI

GIOVANNI GALLONI

Nel giorno dell’antivigilia del 73° anniversario della Liberazione è’ mancato ieri Giovanni Galloni. Siciliano di nascita, classe 1928,cresciuto a Bologna dove viene aderisce ai movimenti partigiani e col fermento ideale sedimentato nella Resistenza entra in politica con una fiera volontà di contribuire al rinnovamento del Paese. Personaggio di spicco della Democrazia Cristiana, più volte ministro e vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato tra i promotori della Base assieme a Marcora ,Marchetti e Capuani.

Galloni fu avvicinato da Marcora e Capuani in quanto già esperto nel settore editoriale, avendo fondato i giornali Per l’azione ed Iniziativa Democratica perché desse il suo contributo alla importantissima urgenza di comunicare all’interno e all’esterno del partito le tematiche della Base (apertura a sinistra, neutralismo, laicità ).Nascono La Base e poi Prospettive: Galloni si occuperà soprattutto di politica estera. Porterà nel gruppo, assieme a Capuani , gli echi e l’esperienza del dossetismo.

Al Congresso di Napoli del 1954 entra in Consiglio Nazionale, con Chiarante e Grampa e Granelli .Da lì inizia il progressivo criticismo alla corrente fanfaniana di Iniziativa Democratica. Assieme a tutti i personaggi di spicco era “controllato” dall’ambasciata romana e dal consolato milanese come risulta dagli archivi americani NARA (National Archives and Records Administration) per la paura che il progetto di apertura a sinistra si realizzasse.

Dagli stessi archivi emerge come la forza della Base non dipendesse dall’appoggio di Mattei, bensì dalla novità, dalla forza propulsiva e dalla importanza e dal consenso delle sue proposte. Galloni è sempre stato un ortodosso all’interno della corrente, ma anche piuttosto indipendente. Intellettuale preparato e colto ,sempre rispettato e considerato anche fuori dal partito. Presente spesso in occasione delle celebrazioni e degli anniversari della morte di Marcora, è stato il più lucido narratore dell’esperienza basista,con la sua capacità di affabulazione oratoria e la sua memoria. Lo ricordo all’edizione 1988 del Premio Marcora, presente al Cinema Brera di Inveruno, assieme al Presidente Goria, ai ministri Granelli e Pandolfi. E poi da ministro della Pubblica Istruzione in visita a Inveruno. In una foto d’archivio è ritratto con Marcora, De Mita ,Granelli e Bodrato. Situazioni, personaggi ed esperienze esemplari ed irripetibili.

GIOVANNI GALLONI ADDIO AL COMPAGNO DI BANCO

Di Mariapia Garavaglia

GIOVANNI GALLONI

Seduti in ordine alfabetico, nel secondo settore di destra, nella terza fila, io sul corridoio e Giovanni Galloni alla mia destra. Per quattro legislature siamo stati compagni di banco. Immaginarsi la mia emozione all’ inizio, perché era uno dei miei ‘maestri’, essendo stato tra i fondatori della Base, la corrente di sinistra della DC, il cui il Capo, Giovanni Marcora, era stato il mio iniziatore alla politica, nonché Il personaggio che mi ha sempre sostenuto e che ho avuto come modello. La lunga vita di Giovanni Galloni è stata tutta connotata dalla tradizione e dalla pratica del cattolicesimo democratico. La sua proverbiale lucidità, coniugata con la competenza del giurista e l’attenzione all’interlocutore e alle sue ragioni, gli hanno permesso di svolgere con esemplare serietà ed efficacia le diverse funzioni pubbliche cui è stato chiamato. Della Democrazia Cristiana fu dirigente di primo piano, appassionato e colto, sempre propenso al dialogo e al confronto, coraggioso nelle idee e capace di rischiare per esse. Ha servito con onore lo Stato da ministro della Pubblica Istruzione e da vicepresidente del Csm. Fu vicepresidente del partito e due volte vicesegretario, ed è stato direttore de Il Popolo.

Alle appassionate discussioni politiche si accompagnavano scambi di idee un po’ su tutto lo scibile. Vero professore, trasmetteva visione e passione civile. Prima che approvassimo una improvvida legge che ha costretto i professori universitari a mettersi in aspettativa, Giovanni portava in aula le tesi dei suoi studenti e nelle interminabili attese di qualche voto dell’Assemblea le correggeva puntigliosamente e me ne parlava. Sarebbero stati orgogliosi i suoi discepoli.

Soprattutto ho seguito la sua partecipe trepidazione alla preparazione al sacerdozio del figlio Matteo e, in seguito, alla sua condivisione orgogliosa delle iniziative pastorali e caritatevoli che don Matteo ha fondato e animato: è la Comunità Amore e Libertà Onlus. Chiedeva aiuto e sostegno. Giovanni Galloni può essere degnamente ricordato aiutando a suo nome la Comunità.