E' morto NADIR TEDESCHI
E’ morto NADIR TEDESCHI, già segretario Dc milanese e deputato.
Esponente della sinistra dello Scudocrociato, è stato relatore della legge istitutiva del Ssn Servizio Sanitario Nazionale.
Si è spento all’età di 91 anni l’ex deputato Nadir Tedeschi, arresosi a un’aggressiva malattia. Originario di Badia Polesine, già dirigente Olivetti, ha dedicato la vita a una lunga militanza politica. Componente della sinistra democristiana, collaboratore stretto di Vittorino Colombo, è stato eletto alla Camera già nel 1976 divenendo correlatore della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Nel periodo di lavoro come deputato ha svolto attività legislativa come relatore e correlatore delle leggi di formazione professionale e part-time. È stato membro delle commissioni parlamentari Lavoro, Industria, Difesa e vicepresidente della Bicamerale per le Partecipazioni Statali. Dirigente della DC provinciale e nazionale, è stato segretario della DC milanese. Rieletto deputato nel 1983, è rimasto alla Camera fino al 1987.
Vittima del terrorismo, il 1º aprile 1980 è stato gambizzato dalle Brigate Rosse della Colonna Walter Alasia durante una incursione presso la sede alla Democrazia Cristiana in Via Mottarone 5 a Milano.
Cosi lo ricorda l’amico Vincenzo Ortolina.
Anche Patrizia Toia lo ricorda .
La notizia della morte di Nadir Tedeschi è un altro duro colpo per chi l'ha conosciuto e stimato, ma anche per tutto il mondo politico, perché la sua figura è stata di grande rilievo e ha dato alla politica un grande esempio di impegno sociale, culturale e umano. Dirigente della Olivetti, deputato e tanti altri ruoli ricoperti gli hanno permesso di lavorare per lo sviluppo del nostro tessuto sociale ed economico, a partire dalla legge sul Servizio Sanitario Nazionale a quella sulla formazione professionale e sul part-time, di cui fu correlatore.
Un pensiero e un abbraccio sincero alla sua famiglia e ai suoi cari, nel ricordo di un uomo colto, sensibile ed integerrimo.
Accanto al ricordo di Vincenzo Ortolina e quello di Patrizia Toia aggiungo quello della mia frequentazione con lui dai tempi della DC di Via Leopardi fino a Piazza Luigi di Savoia, nei vari passaggi dal PPI alla Margherita al PD.
Era sempre attento e orgoglioso della sua storia e traspariva la sua identità di uomo della sinistra DC di provenienza aclista preoccupato di non disperdere il patrimonio di esperienze che potevano essere di insegnamento per i più giovani.
Era anche assiduo frequentatore delle riunioni del Circolo Marcora di Milano (ex Upel) dove le considerazione sull’ evolversi delle varie vicende politiche lo vedevano lucido interprete.
Ricordo anche il puntuale commento ad ogni messaggio del Centro Studi: non uno rimaneva senza una sua parola di approvazione o di critica.
Era uno molto disponibile, con cui era difficile litigare.
Negli ultimi anni dopo la morte della moglie era un po triste,e andavaspess a trovarla al cimitero di Badia Polesine, suo paese natio.
Un altro pezzo di umanità e della nostra storia ci viene a mancare :grande dolore e dispiacere.
Mi unisco al dolore della famiglia.
Gianni Mainini
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