ti ricordo sempre con affetto, per la storia comune che ci ha legato a esperienze indimenticabili come quelle con Marcora, Granelli, Calcaterra e tutta la Base, nonché per la tua testimonianza di vero resistente di fronte al vile agguato delle brigate rosse e sorattutto peril grande impegno culturale e sociale che hai profuso in zone difficile con centro Perini.
Ricordo ancora il tuo intervento al convegno di Belgirate del settembre 2013 in occasione della celegrazione del 60° della fondazione della Base. Con te se ne va un pezzo importante della nostra storia e non finiremo di rimpiangerti e ricordarti.
Salutiamo Giuseppina Marcora che ci ha lasciato domenica. Aveva compiuto i 100 anni lo scorso 23 febbraio e in autunno il Comune di Legnano dove risiedeva gli aveva conferito un riconoscimento per il coraggio e l'altruismo durante la lotta partigiana. Nata a Inveruno nel 1920, come molti ragazzi della sua epoca, cominciò prestissimo a lavorare in una azienda del capoluogo lombardo. Con l’ascesa del regime fascista sentì il dovere e la necessità di reagire attivamente, forte di quei valori di Libertà e Democrazia che la sua famiglia le aveva trasmesso. L’aria che si respira in casa è quella della libertà, contraria alla oppressione del regime. Anche perché il fratello Giovanni(Albertino) è uno dei primi giovani della schiera di Don Albeni , coadiutore a Cuggiono, che spinge a scegliere la montagna per opporsi al fascismo. A mezzo del fratello e nell’ambiente resistenziale incontra molti partigiani: Bruno Bossi, Gianangelo Mauri ,Peppino Miriani,Angelo e Pinetto Spezia . E più avanti, quando nel dicembre 44 viene costituto il Raggruppamento Di Dio, il futuro comandante Rino Pachetti. Oltre che con Don Albeni è in contatto con Don Piero Bonfanti,coadiutore ad Inveruno.
Marcora andrà in montagna all’inizio in Val Grande, su indicazione di Nino Chiovini, valligiano che risiedeva a Cuggiono,e da lì in Val Toce e nell’Ossola. Diventerà vice di Eugenio Cefis(Alberto) e costituirà il Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio ; politicamente sarà leader della DC e della Base,ministro e sindaco . Giuseppina assieme ad Antonietta Chiovini (sorella di Nino) diviene subito un suo sostegno, importante legame con la Resistenza al monte
Non esita, nonostante la giovane età, a mettere in pericolo ripetutamente la sua vita per portare informazioni, giornali, dispacci, armi e viveri. Numerosi sono gli episodi da lei più volte narrati, in cui fu fermata e riuscì solo per poco a evitare il peggio. Ha ricevuto – per la sua attività di partigiana – significativi riconoscimenti: la qualifica di “partigiano combattente” da parte dell’Esercito Italiano, la medaglia d’argento da parte della Federazione Italiana Volontari della Libertà (2012), il certificato di patriota del Comandante Supremo Alleato maresciallo Alexander, riconoscimenti da parte del Servizio Informazioni Militari Nord Italia e dell’Esercito americano. Come altre donne ebbe nella lotta di Liberazione un ruolo fondamentale, che è sempre doveroso ricordare con riconoscenza. Per questi meriti il Comune di Inveruno ed il Centro Studi Marcora gli avevano riconosciuto fin dal 1995 una importante benemerenza civica. Insieme al fratello Albertino è sempre stata iscritta al Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio ed anche all'ANPI di Legnano. Concludiamo citando un ammonimento che spesso Giuseppina ha voluto rivolgere ai giovani ai quali ha portato la sua testimonianza, ma che tutti noi dovremmo sempre tenere presente: "Ci siamo impegnati e abbiamo rischiato molto, perché l’Italia fosse un Paese libero. Le giovani generazioni ricordino".
Ricordiamola nelle nostre preghiere e conserviamo la ricchezza dei suoi insegnamenti insieme all’affetto e alla memoria.
un altro amico ci ha lasciato lo scorso venerdì di Pasqua :Giorgio Ferrario.
Militante democristiano e basista fin dagli anni giovanili all’inizio degli anni ’60 è stato attivo nella sezione e nella zona di Rho (e mi viene in mente un ‘ altra bella figura scomparsa ,Roberto Pravettoni).
Di carattere gioviale ed espansivo lo ricordo negli anni 93-95 quando accettò di fare il presidente dell’associazione Rosabianca ,creata dopo il tracollo della DC nel passaggio da Via Edolo a Via Leopardi ,per intrattenere i rapporti esterni e fare da filtro verso le pretese dei terzi .
E’ stato lui a salvare il patrimonio documentale della DC provinciale dopo i vari trasferimenti di sede, ricoverando il materiale presso alcune stanze della Fondazione Perini tra Rho e la Poglianasca. Il poco che è rimasto è diventato parte del più vasto patrimonio del Centro Studi Marcora.
Lo incontravo tutti le estati a Bratto località turistica della bergamasca che lui frequentava , in occasione della messa in suffragio di Luigi Granelli ,qui sepolto.Una occasione per stare insieme con molti amici :Roberto Pravettoni,Pirola, Calcaterra, Tedeschi, Mauri; Ortolina ..
Ci mancherà il suo ottimismo, la sua serenità, la sua simpatia, la sua amicizia.
dobbiamo registrare la perdita di un altro testimone della nostra storia, Livio Tamberi.
Livio, classe 1939, è morte nella notte tra sabato e domenica all’età di 80 anni.
Toscano di Pontedera, laureatosi in Economia alla Bocconi, iscritto alla DC inizia a lavorare al comune di Nerviano e poi in Regione come dirigente Finlombarda e si occupa di energia.
Sposato, padre di quattro figli, respira politica fin da subito: la moglie è sorella della senatrice poi europarlamentare Paola Svevo.
Fervente basista partecipa alle riunioni di via Mercato e ai convegni del gruppo, con quel tocco un po’ polemico tipico dei toscani .Diventa segretario di zona di Rho e nel 1994 al congresso provinciale di Sesto S. Giovanni viene eletto segretario. Sarà l’ultimo segretario DC ed il primo segretario PPI milanese dal 1995.In questa veste organizza un traumatico trasloco dalla storica sede di Via Nirone ai nuovi più angusti uffici di Via Edolo ( e l’odissea continuerà con l’ennesimo trasloco in via Leopardi e poi in piazza Luigi di Savoia).
Viene eletto nel 1995 presidente della provincia di Milano al comando di una coalizione di centro sinistra, fino al 1999 ,quando gli subentrerà Ombretta Colli.
Ha accompagnato l’esperienza del Premio Marcora con la presenza alle edizioni milanesi e soprattutto lo ricordo nelle edizione svedese a Sundsvall del settembre 1998,organizzata insieme all’altro compianto amico Umberto Re, suo segretario in provincia(nelle foto mentre consegna i premi in settembre a Sundsvall ed in provincia a Milano nell’ottobre dello stesso anno).
Aveva aderito al PD ma con distacco.
Ultimamente aveva avuto problemi si salute e subito interventi ,perdendo un po’ della sua verve venata da un velo di rassegnazione.
Noi però lo ricordiamo come un amico che ha servito le istituzioni e la politica con onesta capacità e competenza e ha contribuito a far grande la storia della Base .
Carissimi, Ieri e morto un altro nostro amico della D.C. e della Base: Giovanni Villa. Giovanni è stato un protagonista importante nella vita politica e sociale del suo paese, Agrate Brianza, del Vimercatese e della provincia di Milano .E’ stato per tanto tempo leader sindacale della CISL alla Star, Sindaco di Agrate dal 1975 al 1987; presidente della USSL di Vimercate. Di assoluto rilievo è stato anche il suo ruolo nel campo dell’edilizia economico popolare. E’ stato infatti membro del Consiglio direttivo del CIMEP ma, soprattutto, è stato presidente della cooperativa Achille Grandi che, grazie a lui, ha permesso a centinaia di famiglie di poter avere la casa a costi molto inferiori a quelli del mercato. Uno di quei personaggi che facevano discendere dalle idee della Base una pratica politica concreta e popolare. Ricordiamolo con affetto. Gianni Mainini
Domani 23 febbraio Giuseppina Marcora compie 100 anni.Facciamo tanti cari auguri. Fulgido esempio di resistente per i suoi meriti di staffetta partigiana ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti sia dal comando militare alleato generale Alexander che dal CLN e dalla FIVL. Testimone vivente dei valori della Resistenza vissuta e combattuta accanto al fratello Albertino partigiano sindaco ministro. Orgogliosi della sua appartenenza al Raggruppamento Di Dio la salutiamo pubblicando un attestato di riconoscimento del presidente Ciampi e alcune foto del 95 per il conferimento della cittadinanza onoraria di Inveruno durante il Premio Marcora. Ed anche con Pachetti e don Bonfanti .
La storia di Giuseppina più che con la penna è scritta con la vita è se mai il tempo cancellerà la memoria delle sue azioni rimarrà comunque l’impronta del suo passaggio.
Auguri Giuseppina da parte mia del Centro Studi Marcora e del Raggruppamento Di Dio.
I CATTOLICI DEMOCRATICI OGGI NELL’EREDITA’ di LUIGI GRANELLI
La bellissima e accogliente sala dell’orologio al primo piano di Palazzo Marino comincia a riempirsi di gente ben prima dell’inizio della cerimonia. Alle 10,15 quando inizia il convegno per la celebrazione del 20° anniversario della morte di luigi Granelli il locale è stracolmo : 55 persone a sedere ,almeno il doppio in piedi. Palazzo Marino è stato scelto perché Granelli esordisce come consigliere comunale e capogruppo DC dal 1965 al 1969 e quindi il luogo del suo primo esordio come rappresentante in consessi istituzionali. Sono presenti tra gli altri Roberto Mazzotta, Bruno Tabacci ,Piero Bassetti, Gilberto Bonalumi , Patrizia Toia ,Mariapia Garavaglia, Giuseppe Torchio ,Enrico Farinone, Emanuela Bajo, Nadir Tedeschi ,Arturo Bodini, Cesare Grampa, Alberto Fossati, Alberto Marini , Colombo Ambrogio, Mario Bassani ,Tiziano Garbo, Vittorio Arrigoni, Sandro Cantù , Vincenzo Ortolina, Mario Villa , Gianni Dincao ,Michele Pellegrino, Antonio Ballarin, Fausto Benzi, Franco Franzoni, ,Mario Mauri, Sergio Cazzaniga, Francesco Rivolta , Luciano Corradini , Alberto Varisco, Nerina Agazzi , Gianni Locatelli ,Remo Scherini, Luca,Barbara e Simone Marcora ,Giorgio Ferrario ,Paolo Rossetti, Lino Pogliaghi, Ernesto Cattaneo, Paolo Razzano , Vinicio Peluffo ,Giampiero Lecchi ,Alberto Mattioli, Giovanni Bottari , Cesare Grampa ,Adriana, Andrea e Rita Granelli ,Luisa e Alessandro Calcaterra ,Bandino Calcaterra, Carlo Calcaterra ,Francesco e Giacomo Gatti, Renato Ferrario, Fausto Binaghi ,Benito e Giuseppe Stinà, Fabrizio Carrera, Enzo Balboni ,Romy Gambirasio, Sara Bettinelli.
Relatori: Mainini ,Mattesini ,Scavuzzo, Castagnetti, Rognoni ( e Bassetti).
Gianni Mainini introduce il tema dell’incontro, spiegando il motivo della scelta del tema relativa alla presenza dei cattolici popolari nella società come eredità dell’insegnamento messaggio e della storia politica di Granelli.
In apertura legge il testo di un messaggio dell’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini che afferma che il dovere della memoria è anche un esercizio di politica: “sono valori validi e necessari ancora oggi l’onestà, la lucidità, il garbo ,la passione e la concentrazione con cui Luigi visse la sua testimonianza politica” Chiara Mattesini ha ripercorso le tappe dell’impegno di Granelli in consiglio comunale ,essendo studiosa e cultrice della storia della Base e avendo anche pubblicato un fascicolo su Granelli in comune a Milano. La vicesindaco Anna Scavuzzo, partendo dalla sua esperienza nel mondo dello scoutismo e del volontariato , ha voluto rimarcare l’importanza di motivare i giovani all’impegno politico. Ha riferito sul ruolo di Granelli, definito plasticamente “la voce” e il suo ruolo all’interno della Base , Filippo Coppola, neolaureato con una tesi “La corrente di Base nel Milanese”. Quindi la proiezione del filmato “l’ultimo discorso” a cura di Francesco e Giacomo Gatti, che ripercorre l’intervento di Luigi al congresso di Rimini del settembre 1999 ,quando si dimise dal Partito Popolare, inframmezzato con interventi e considerazioni di Chiarante ,De Rosa, Calcaterra, Capuani, Rognoni . Pierluigi Castagnetti, eletto segretario del PPI nello stesso congresso, ha sottolineato con grande pathos l’eredità di Granelli in una politica che ha smarrito il senso del servizio, dell’impegno, dello studio e della coerenza di testimonianza e di vita. Virginio Rognoni ha delineato quali potranno essere gli impegni futuri ,se non vogliono essere solo testimonianza, dei cattolici in politica prendendo ad esempio il percorso di Granelli sia nel partito, nella Base e nelle Istituzioni. Piero Bassetti in chiusura ha fatto presente che Luigi ha avuto il coraggio di essere spesso controcorrente, isolato ,quasi un perdente agli occhi della maggioranza del partito per portare avanti le proprie idee .
Vi trasmetto un invito di POLITICA INSIEME ,L’Associazione che vede tra i suoi fondatori Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti, su un tema “OLTRE IL RIFORMISMO” che riguarda un po’ tutto il mondo cattolico (e non solo) impegnato in politica e nel sociale.
Nel 20° anniversario della morte di Luigi Granelli il Centro Studi Marcora organizza un convegno di commemorazione che ne renda viva la testimonianza riproponendo l’attualità dei suoi valori.
I cattolici democratici oggi nell’eredità di luigi Granelli
Milano Sabato 30 novembre 2019 ore 10,00
Comune di Milano , Palazzo Marino - Sala dell’Orologio
Ore 10,00 Saluti dell’Amministrazione Comunale di Milano Introduzione : Gianni Mainini Ore 10,15 Chiara Mattesini : Granelli da consigliere comunale all’impegno politico nazionale Ore 10 ,30 Anna Scavuzzo vicesindaco di Milano : i giovani cattolici democratici nelle Istituzioni Ore 11, 00 Filippo Coppola ,neolaureato con una tesi su “ La corrente di Base nel Milanese”
Luigi Granelli :la voce
Ore 11,30 Proiezione filmato:” L’ultimo discorso “ a cura di Francesco e Giacomo Gatti Ore 12, 00 Pierluigi Castagnetti : il cattolicesimo democratico nella prospettiva odierna come eredità sempre attuale di Granelli Ore 12,30 Virginio Rognoni : Granelli ,i cattolici democratici tra passato e futuro
una notizia triste per il nostro mondo democristiano basista e non solo.
E mancato settimana scorsa Salvatore Franconieri: i funerali si sono svolti martedi 8 ultimo ,in forma riservata per volere dei famigliari.
Salvatore Franconieri, classe 1938, di Roccella Jonica, è stato uno dei giovani più attivi nel periodo di grande espansione della Base tra gli anni ’60-80 e portatore assieme all’amico (quasi paterno,di dieci anni più vecchio ) Franco Verga delle istanze del mondo meridionale approdato a Milano durante la fase tumultuoso di sviluppo degli anni 60 ( un altro esponente di questa realtà è stato anche Antonio Josa anch’egli scomparso recentemente a fine Agosto e non possiamo dimenticare Antonio Velluto mancato ormai da anni).Dipendente dell’ IACP ,Istituto autonomo delle Case Popolari, aveva un piccola passione parallela di vendita di vini calabresi,che poi amplierà dopo il pensionamento .
Salvatore,di carattere espansivo ,gioviale, e grande umanità , si è impegnato da subito nel partito, accostandosi al giovanile, ma la sua militanza datava già da via Clerici. In via Nirone era una presenza costante e grazie al mondo di relazioni intessuto e alla grande disponibilità viene eletto in consiglio comunale a Milano nelle elezioni del giugno ’75(sindaco Aniasi) e riconfermato nelle successive elezioni del giugno ’80(sindaco Tonioli) .La pattuglia basista in consiglio era arricchita da Borruso, vicesindaco, Velluto e Venegoni.
Democristiano sempre ,basista convinto, ma un po’ autonomo ,soprattutto nelle campagne elettorali, dove la sua potenza di fuoco si basava sull’impegno delle sorelle ,non mancava mai alle riunioni di via Mercato.
Anche dopo la chiusura dell’esperienza amministrativa la politica gli è sempre rimasta nel sangue essendo poi diventato coordinatore del Movimento Anziani DC .
Nel 2006 fu candidato nella lista DC PSI in consiglio comunale.
Lo ricordo anche nella prima giunta Marcora ad Inveruno (1970-75) quale animatore di “ Settembre Inverunese” voluto da Albertino e che ce lo aveva fatto apprezzare ancor più per la sua vivacità e la sua esuberanza (nonché la conoscenza del mondo dell’intrattenimento che ruotava attorno al partito).
Un altro amico che ci lascia ,un altro pezzo della nostra storia che ci manca.
certi di fare cosa gradita, vi indichiamo il link per poter leggere La relazione fondativa di Belgirate di Gian Maria Capuani facente parte del testo 'La base in Lombardia'.
Grande giornata ieri all’istituto Sturzo di Roma per commemorare il ventesimo anniversario della scomparsa di Luigi Granelli alla presenza del Capo dello Stato Mattarella numerosi politici e amici. Ha concluso Pier Luigi Castagnetti. La famiglia ha promosso la pubblicazione di una monografia su alcuni degli scritti più interessanti di Luigi. Un doveroso omaggio ad un grande amico ,un maestro politico, l’animatore e cofondatore della Base. Prima della fine anno lo ricorderemo anche a Milano.
Con Paolo VI negli anni 70. Foto tratta da "Un libro di ricordi" di Luigi Granelli.
Cari amici,
nel prossimo ottobre avverrà la cerimonia di canonizzazione di Papa Montini.
Come sapete, da arcivescovo di Milano dal 1954 al 1963, Montini ebbe relazioni con la Base ed i suoi personaggi non facili e non semplici.Uno squarcio della situazioni e della sovrastante cornice politica ci viene fornita con magistrale capacità da Mario Mauri, che ha vissuto quei tempi.
Nel ringraziare Mario pubblicamente per il suo interessante contributo, vi invito a leggerlo.
Mario Mauri su canonizzazione Montini
La canonizzazione di Giovanni Battista Montini suscita particolari emozioni in coloro che a metà degli anni cinquanta del secolo scorso vissero l'episcopato ambrosiano del futuro Paolo VI (chiamato a succedere, nel 1954, al cardinale Schuster) con molta ammirazione per il complesso della sua azione pastorale, ma anche con qualche difficoltà di comunicazione e comprensione su temi dell' attualità politica del tempo.
Quelli che si riconoscevano nella sinistra cattolico democratica ammirarono molto i primi gesti del nuovo successore di Sant'Ambrogio, la finezza e la modernità culturale dei suoi messaggi e della sue omelie e parteciparono con entusiasmo a quello storico avvenimento che fu la Missione di Milano. Di quella iniziativa pastorale si ricordano in particolare le aperture delle Chiese e dei luoghi di lavoro nella pausa meridiana a intensi momenti di riflessione a cui parteciparono migliaia di milanesi a cui parlarono lo stesso mons. Montini e tra gli altri don Mazzolari, padre Turoldo, Lazzati: sembrò in qualche modo materializzarsi la definizione (allora frequente nella comunicazione giornalistica) di Montini "arcivescovo dei lavoratori".
Nella DC molti evocavano la cultura familiare del presule, figlio e fratello di parlamentari del partito di ispirazione cristiana e quindi una naturale propensione a valutare anche in chiave politica relazioni di carattere sociale e problemi di qualificazione ideologica e culturale. Tutti sapevano della alternativa in Vaticano, rappresentata da Montini, rispetto a personalità definite conservatrici come i cardinali Ottaviani e Pizzardo e molto si disse del favore con cui l'arcivescovo di Milano guardava al conferimento di una laurea honoris causa a Jacques Maritain, maitre à penser della sinistra cattolico democratica, da parte dell' Università Cattolica.
Il progetto di questo riconoscimento fu bloccato da un intervento romano, appunto. L’arcivescovo contrastò di lì a qualche anno il disegno di una alleanza politica tra democratici cristiani e socialisti e fu quello il momento di difficoltà nei rapporti tra quella parte della DC più orientata a sinistra, rappresentata in particolare dalla corrente di Base, e gli orientamenti manifestati da mons. Montini. Di tale dissenso scrissero il successore dell'arcivescovo, il cardinale Colombo e importanti studiose come Maria Chiara Mattesini e Eliana Versace, ma la stessa sostanza delle cose dette e scritte allora dal presule e i comportamenti e i giudizi in seguito assunti da Paolo VI dimostrarono che il dissenso non era sulle strategie di rinnovamento a cui i cattolici democratici erano chiamati ma sulle scelte politiche particolari e sui tempi in cui compierle.
Furono certo momenti difficili per molti di noi: le critiche alle nostre scelte venivano da una fonte di grande autorevolezza e furono strumentalizzate anche in sede elettorale per quanto riguardava il voto dei cattolici. Ma in definitiva l' arcivescovo della missione di Milano diventò il Papa della Populorum Progressio che riconosceva il diritto di ribellarsi ai regimi contrari alle speranze di progresso sociale e di libertà. Questa parte del magistero di Papa Montini fu al centro di critiche della parte conservatrice della gerarchia ecclesiale quando Camillo Torres, antesignano della teologia della liberazione, andò a morire in Bolivia ribellandosi a un regime politico oppressivo.
Questo ricordo ci è caro e commovente nel momento in cui partecipiamo alla festa della Chiesa per il nuovo Santo.
Sono contento di aver portato al governo il nostro programma(Di Maio) Niente di nuovo sotto il sole.
Nel luglio 1987 Giovanni Goria diede vita al "governo di programma" per l'azione di guida risoluta e reiterata del presidente Cossiga con lo scopo di mitigare i contrapposti protagonismi di De Mita e Craxi. Ebbe una vita travagliata eduro' poco,fino alla primavera 1988. Lo ricordo nel febbraio al cinema Brera ad Inveruno per il premio Marcora in una platea stracolma che gli osannava"resisti". Un saluto deferente e pieno di nostalgia ad un grande personaggio ed al suo grande maestro Giovanni Marcora.
Seduti in ordine alfabetico, nel secondo settore di destra, nella terza fila, io sul corridoio e Giovanni Galloni alla mia destra. Per quattro legislature siamo stati compagni di banco. Immaginarsi la mia emozione all’ inizio, perché era uno dei miei ‘maestri’, essendo stato tra i fondatori della Base, la corrente di sinistra della DC, il cui il Capo, Giovanni Marcora, era stato il mio iniziatore alla politica, nonché Il personaggio che mi ha sempre sostenuto e che ho avuto come modello. La lunga vita di Giovanni Galloni è stata tutta connotata dalla tradizione e dalla pratica del cattolicesimo democratico. La sua proverbiale lucidità, coniugata con la competenza del giurista e l’attenzione all’interlocutore e alle sue ragioni, gli hanno permesso di svolgere con esemplare serietà ed efficacia le diverse funzioni pubbliche cui è stato chiamato. Della Democrazia Cristiana fu dirigente di primo piano, appassionato e colto, sempre propenso al dialogo e al confronto, coraggioso nelle idee e capace di rischiare per esse. Ha servito con onore lo Stato da ministro della Pubblica Istruzione e da vicepresidente del Csm. Fu vicepresidente del partito e due volte vicesegretario, ed è stato direttore de Il Popolo. Alle appassionate discussioni politiche si accompagnavano scambi di idee un po’ su tutto lo scibile. Vero professore, trasmetteva visione e passione civile. Prima che approvassimo una improvvida legge che ha costretto i professori universitari a mettersi in aspettativa, Giovanni portava in aula le tesi dei suoi studenti e nelle interminabili attese di qualche voto dell’Assemblea le correggeva puntigliosamente e me ne parlava. Sarebbero stati orgogliosi i suoi discepoli. Soprattutto ho seguito la sua partecipe trepidazione alla preparazione al sacerdozio del figlio Matteo e, in seguito, alla sua condivisione orgogliosa delle iniziative pastorali e caritatevoli che don Matteo ha fondato e animato: è la Comunità Amore e Libertà Onlus. Chiedeva aiuto e sostegno. Giovanni Galloni può essere degnamente ricordato aiutando a suo nome la Comunità. (www.amlib.org)
Nel giorno dell’antivigilia del 73° anniversario della Liberazione è’ mancato ieri Giovanni Galloni. Siciliano di nascita, classe 1928, cresciuto a Bologna dove viene aderisce ai movimenti partigiani e col fermento ideale sedimentato nella Resistenza entra in politica con una fiera volontà di contribuire al rinnovamento del Paese. Personaggio di spicco della Democrazia Cristiana, più volte ministro e vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura ,è stato tra i promotori della Base assieme a Marcora, Marchetti e Capuani. Galloni fu avvicinato da Marcora e Capuani in quanto già esperto nel settore editoriale, avendo fondato i giornali Per l’azione ed Iniziativa Democratica perché desse il suo contributo alla importantissima urgenza di comunicare all’interno e all’esterno del partito le tematiche della Base (apertura a sinistra, neutralismo, laicità ).Nascono La Base e poi Prospettive: Galloni si occuperà soprattutto di politica estera. Porterà nel gruppo, assieme a Capuani, gli echi e l’esperienza del dossetismo . Al Congresso di Napoli del 1954 entra in Consiglio Nazionale, con Chiarante e Grampa e Granelli .Da lì inizia il progressivo criticismo alla corrente fanfaniana di Iniziativa Democratica. Assieme a tutti i personaggi di spicco era “controllato” dall’ambasciata romana e dal consolato milanese come risulta dagli archivi americani NARA (National Archives and Records Administration) per la paura che il progetto di apertura a sinistra si realizzasse. Dagli stessi archivi emerge come la forza della Base non dipendesse dall’appoggio di Mattei ,bensì dalla novità ,dalla forza propulsiva e dalla importanza e dal consenso delle sue proposte. Galloni è sempre stato un ortodosso all’interno della corrente, ma anche piuttosto indipendente. Intellettuale preparato e colto ,sempre rispettato e considerato anche fuori dal partito. Presente spesso in occasione delle celebrazioni e degli anniversari della morte di Marcora, è stato il più lucido narratore dell’esperienza basista,con la sua capacità di affabulazione oratoria e la sua memoria. Lo ricordo all’edizione 1988 del Premio Marcora, presente al Cinema Brera di Inveruno, assieme al Presidente Goria , ai ministri Granelli e Pandolfi . E poi da ministro della Pubblica Istruzione in visita a Inveruno. In una foto d’archivio è ritratto con Marcora, De Mita ,Granelli e Bodrato. Situazioni , personaggi ed esperienze esemplari ed irripetibili.